Biodinamica, craniosacrale, osteopatia

La palpazione

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La palpazione attraverso le mani impiega tutti i sensi, la mente e il cuore per entrare in contatto con il “Respiro della Vita” ed il terapeuta deve “armonizzare” mani, mente e cuore, in modo da instaurare un dialogo che porti alla “comprensione” ed alla “lettura” della storia personale del paziente che avverte la percezione di uno stato di profonda quiete; solo così si possono sperimentare i movimenti lenti del respiro profondo (maree), frequenze che hanno in sè un principio di intelligenza e organizzazione corporea (fulcri naturali) e che possono rievocare il “Principio Organizzatore”, l'”Intelligenza Originale” (matrix), che contraddistingue l’informa-zione/intelligenza che sta nella struttura e nella vita stessa delle cellule.

Sutherland chiamò tutto questo “Respiro della Vita” come espressione del movimento e “Potenza” dei “fluidi all’interno dei fluidi”, espressione dell’intelligenza/informazione del corpo fluido.

Il principio universale della manifestazione della vita, trova la propria eco e la propria espressione personale nel nostro corpo come in qualsiasi altra forma di vita.

Essa è utile in numerosi disturbi fisici: sciatalgie e mal di schiena, traumi da parto, colpi di frusta, tensioni muscolari del collo, emicranie, reumatismi, scoliosi, distorsioni, vertigini «sine causa» (non attribuibili a una causa organica), acufeni, problemi odontoiatrici o dell’articolazione mandibolare, (mal occlusione), colpo di frusta.

L’operatore cranio sacrale si pone in un “ascolto” consapevole dell’altro, entra in contatto con la propria esperienza profonda e genera un campo di sostegno e ascolto tale da riattivare le risorse e l’energia vitale della persona.

L’intento del terapeuta è, quindi, non quello di “aggiustare” ciò che non va, ma quello di entrare in risonanza con il paziente, attraverso la propria centratura, e stimolare la propriocezione della persona, cioè il contatto con le proprie risorse.

Il tocco del terapeuta non supera i 5 grammi di peso evitando, così, di provocare una reazione di resistenza, ma aprendo una finestra di ascolto, grazie alla quale è possibile assecondare ciò che si trova.

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