
Nel periodo prenatale, infatti, lungo il tratto naso-lacrimale è presente una membrana che viene poi riassorbita naturalmente con la nascita. Qualora questo non avvenga, si verifica il ristagno di muco descritto sopra.
La dacriostenosi congenita compare generalmente tra le 3 e le 12 settimane di vita, con palpebre gonfie, una lacrimazione senza sosta, detta epifora, di un occhio o di entrambi: l’assenza di aspetti purulenti la differenzia da infezioni batteriche o congiuntiviti. Si verifica nei casi in cui la valvola di Hasner non si è aperta alla nascita.
Alcuni bambini nascono con i dotti ostruiti, questo problema potrebbe essere dovuto a dotti non completamente sviluppati o anomali oppure a problemi di sviluppo della struttura del viso e del
cranio.
Nei casi più lievi si risolve spontaneamente a circa 6-9 mesi di età; ed il trattamento osteopatico di digitopressione eseguito in corrispondenza del sacco lacrimale aiuta a risolvere l’ostruzione.
L’osteopatia si avvale delle mani dell’operatore come strumento di lavoro: è possibile palpare e valutare la mobilità e la forma delle ossa del cranio e in particolare dell’orbita, tramite precise capacità manuali e di comprensione delle disfunzioni craniche specifiche.
Uno degli obiettivi delle tecniche sulle ossa craniche è quello di gestire le loro disfunzioni in rapporto con le suture o con la dura madre. Nei casi di dacriostenosi, i lift cranici possono essere utilizzati per gestire le compressioni sull’osso lacrimale da parte del mascellare, frontale, e osso etmoide.
Se le articolazioni ossee vengono decompresse, i canali scaricano più facilmente. Anche i muscoli orbitali svolgono un ruolo nella dacriostenosi, Il muscolo di Horner è responsabile
del corretto funzionamento del dotto naso-lacrimale e contraendosi pompa le lacrime attraverso il canale.
Dopo questa valutazione iniziale, l’osteopata può trattare con manovre estremamente dolci il cranio del neonato e ottenere dei miglioramenti in quella che viene definita la cinetica cranica, ma anche
importanti aspetti di drenaggio del collo e del viso.
L’osteopata agisce tramite un massaggio naso-lacrimale, che viene eseguito mediante l’applicazione di una pressione sui tessuti che coprono il dotto naso-lacromale e di un massaggio dal sacco
lacrimale verso il dotto naso-lacrimale distale per forzare le lacrime e svuotarle dall’occhio.
Questa tecnica può anche aiutare a rompere la valvola Hasner non aperta. Il trattamento manipolativo osteopatico può avere un ruolo nel normalizzare il tono autonomico dell’orbita.
(fonti e citazioni di Christian Palusci Osteopata D.O.)